Chiesa del Purgatorio ad Arco - Santa Maria alla Pietrasanta - Cappella Pontano - Chiesa di San Pietro a Majella - Mura Greche

Chiesa del Purgatorio ad Arco
Il complesso ? tuttora di propriet? della omonima confraternita nata nel 1604 per raccogliere elemosine da destinare alle messe in suffragio dei defunti.   Sulle colonnine in piperno davanti alla facciata, sulla facciata stessa e all?interno della chiesa  - a navata unica con ricca decorazione barocca ? sono presenti una nutrita schiera di teschi, tibie incrociate e altri motivi funebri, testimonianza dell?importanza del culto dei morti nella Napoli del Seicento.  Nella zona absidale ? presente un altorilievo con teschio alato opera di Cosimo Fanzago, cui si deve anche il progetto complessivo della chiesa. Una scala a sinistra dell?ingresso porta al grande cimitero ipogeo dove ancora si manifesta il culto popolare rivolto alle anime del Purgatorio, dette anime ?pezzentelle?.

Chiesa di Santa Maria alla Pietrasanta
La chiesa di S. Maria Maggiore ? popolarmente nota come Pietrasanta perch? in un altarino posto a sinistra sul sagrato, tra gli ingressi della Cappella Pontano e della Congrega del Salvatore, si conservava (fino al 1985-1988) la pietra della consacrazione. Questo maestoso edificio a pianta centrale, sorto sulle rovine di una preesistente basilica paleocristiana, si deve al progetto di  Cosimo Fanzago; tracce della chiesa primitiva sono state rinvenute nella cripta. Sempre all?antica basilica apparteneva il campanile, esempio di struttura architettonica altomedievale, databile fra il X e l?XI secolo; nelle pareti della zona inferiore del campanile sono inseriti numerosi frammenti di edifici precedenti, dall?et? romana in poi.


Cappella Pontano
Il celebre umanista Giovanni Pontano, segretario del re Ferdinando d?Aragona, commission? questa piccola cappella gentilizia nel 1492. L?armoniosa costruzione rappresenta uno degli episodi architettonici pi? significativi del rinascimento napoletano. All?interno della cappella si possono ammirare il trittico ad affresco di Francesco Cicino da Caiazzo ? restaurato nel 1792 ? e il pavimento quattrocentesco, realizzato in mattonelle policrome e ben conservato. Le frasi latine delle numerose epigrafi furono scritte dal fondatore della cappella. 

Chiesa di San Pietro a Majella
La chiesa fu dedicata dal nobile fondatore Pipino da Barletta a Pietro da Morrone, il frate eremita della Majella salito al pontificato nel 1294 con il nome di Celestino V. Le originarie forme gotiche dell?edificio, alterate degli innumerevoli interventi dei secoli successivi, sono state ripristinate durante un restauro iniziato nel 1888 e terminato nel 1927, che ha riportato alla luce, fra l?altro gli affreschi trecenteschi in due cappelle della zona presbiteriale. L?eliminazione delle decorazioni barocche ha lasciato intatto lo splendido soffitto in legno dorato in cui sono incassati i dipinti di Mattia Preti, che costituiscono una delle massime espressioni della pittura napoletana del Seicento. Nel convento anticamente annesso alla chiesa ha sede, dal 1826, uno dei pi? importanti conservatori di musica.

Mura Greche
Le mura greche di piazza Bellini sono i resti archeologici pi? chiari dell?antica costruzione difensiva della citt?. Queste importanti testimonianze furono scoperte nel 1954, durante i lavori di scavo per la realizzazione di alcune cabine elettriche. Si tratta di un segmento del muro di cinta della cinta della citt? greca formato da due cortine parallele di grossi blocchi di tufo.

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